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Delta del Danubio: confine di Stato e punto di svolta del nostro viaggio

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Lasciamo Bucarest attraversando l'enorme periferia ingorgata dal traffico mattutino per dirigerci verso quello che sarà il punto più a est del nostro viaggio. Dopo molto chilometri di pianura agricola, attraversiamo il Danubio su una piccola chiatta e il paesaggio attorno a noi cambia diventando un susseguirsi di colline verdeggianti. Poco più a nord est il Danubio diventa il confine geografico naturale tra la Romania e l'Ucraina. Da qui non è detto che nasca l'ispirazione per un nuovo viaggio da sognare e costruire durante un altro inverno. Raggiungiamo Tulcea, capoluogo della regione "Delta del Danubio", città di porto fluviale da cui partono traghetti per ogni località. Per esplorare il delta contrattiamo per una gita in barca tra i suoi mille canali. Abbandonato il canale principale ad alta velocità, la natura si fa selvaggia e possiamo ammirare decine di uccelli che qui passano durante le migrazioni o che vi abitano stabilmente. Quando giungiamo ad un v

Bucarest

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Lasciamo Africa a riposo per un altro giorno dopo avergli dedicato le cure necessarie. Malgrado il viaggio perfetto sia con la moto per noi non è mai stato un peccato godermi a piedi una città o dei sentieri in montagna. In part icolare era importante vedere Bucarest perché ogni capitale ci indica la direzione di una nazione. Bello il monumento in ricordo ai caduti del 1989, anche se in stato di abbandono, costruito proprio sotto il palazzo in cui si trovava il balcone da cui Ceausescu teneva i suoi discorsi alla nazione. Ma dove erano esercito e magistratura durante il regime Ceausescu? Solo in quel tragico Dicembre si resero conto di far parte di uno dei regimi totalitari più violenti del blocco sovietico europeo? Troppo facile imputare tutte le responsabilità ad una coppia che venne fucilata da un giorno all'altro senza nessun processo, sopratutto perché, in quel processo, le colpe sarebbero dovute essere distribuite tra tutti coloro che facevano il gioco di quel regime per inte

Transfagarasan: una strada divenuta leggenda

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La Transfagarasan è forse una delle principali mete del nostro viaggio e sicuramente la nostra principale ispirazione. Questa strada, chiamata spesso "la follia di Ceausescu" racconta di un dittatore che in preda alla paranoia di un'invasione sovietica costruì vie di fuga per il suo esercito attraverso i Carpazi. Ogni follia ha però i suoi limiti e questa strada racconta anche dei tanti civili e militari morti per rendere possibile quest'incredibile opera di ingegneria stradale. Parte di questi pensieri ci attraversano la mente quando affrontiamo i circa 10  km di strada che da Cascada Balea raggiungono Lac Balea; qui si esce dalla foresta e quella che può sembrare una bella strada di montagna diventa d'un tratto un'emozione unica. Il panorama si apre e di fronte a noi e, scavati nella roccia, sono visibili i tornanti con guardrail bianchi e rossi che evocano nelle nostre menti una vera e propria pista. Siamo fortunati perché troviamo bel tempo, ma il giorno s

Transilvania: i mille volti di un'unica regione

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Per entrare in Transilvania proviamo nuovamente a percorrere un passo di montagna (Tihuta), sperando in una sorte migliore della precedente, e arrivare al lago Colibita. Anche in questo caso la scelta non si rivela particolarmente fortunata sopratutto per Serena che ancora sopporta poco, malgrado i tanti chilometri in viaggio, la guida in off road. Il lago ci appare alla fine di una tortuosa discesa come calmo specchio d'acqua su cui si riflettono i boschi che lo circondano. Sulle sue sponde molti hotel e famiglie in villeggiatura che passeggiano. Arriviamo a Sighisoara nel primo pomeriggio, entrando così nella regione sassone lascito dei coloni germanici che la occuparono a partire dal XVI secolo. Notiamo subito i cartelli trilingue (romeno ungherese e tedesco) e malgrado i pochi abitanti sassoni rimasti una forte presenza di turismo tedesco e di moto viaggiatori equipaggiati per lunghi viaggi o per un fine settimana di svago. Qui inizia il nostro viaggio nella Romania in c

Maramures e Bucovina: la quintessenza della Romania

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La partenza da Alba Iulia si rivela più complicata de previsto per via del nostro navigatore che non vuol più stare al suo posto. E' sufficiente acquistare la chiave della misura giusta e dare una stretta alle viti per riposizionarlo lì dove deve stare. Fortunatamente la strada ci è amica e procedendo sulla DN1 prima fino a Cluj e poi fino a Dej raggiungiamo la deviazione per Targu Lapus entrando così nella regione del Maramures. Mentre cerchiamo la strada per la chiesa di Surdesti, per errore, imbocchiamo una bella sterrata che si rivelerà insidiosa sia perché siamo accaldati e carichi, sia per il fondo piuttosto smosso. Arriviamo alla chiesa in legno di Surdesti contenti per aver ritrovato la strada e ci gustiamo la frescura degli interni con gli affreschi dipinti. Oltre alle chiese in legno e all' "Allegro cimitero" di Sapanta, in questa regione a nord della Romania, abbiamo potuto osservare la vita rurale che segue lentamente i ritmi dettati dalla